Lavorare all´estero

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Sto scrivendo quest´articolo dalla Germania, paese in cui mi sono trasferito da (quasi) 2 mesi. Sono uno dei 50000 giovani che ogni anno si trasferisce all´estero; qualcuno direbbe un´altro cervello in fuga … be cervello non so 😉 in fuga peró sicuro.
Vi vorrei raccontare la mia esperienza.
Il “pallino” di fare un´eperienza all´estero ce l´ho da quando mi sono laureato ma la cosa si é concretizzata a luglio quando ho deciso che avrei cominciato a mandare curricula (o resume, come dicono qui).
La prima cosa che ho fatto é stabilire dove mi sarebbe piaciuto lavorare e cosí ho buttato giú una lista di paesi, Irlanda e UK in primis. Poi ho cercato di individuare i canali preferenziali on line dove cercare e cosí dopo una ricerca mi sono buttato a capo fitto su questi due :

    http://www.irishjobs.ie
    http://www.jobsite.co.uk

Partirei proprio da qui, dai rectruiter. Be fanno il loro lavoro e lo fanno bene a parere mio. Dal momento in cui ho cominciato a mandare cv sono stato contattato a stretto giro da loro che hanno fondamentalemente capito se il mio skill coincideva con la posizione a cui mi ero candidato, se avevo le giuste motivazioni, qualche dettaglio in piú sull´azieda il tipo di contratto che mi proponevano ed il salario. Da questa fase di interazione prettamente con i recruiter sono uscite fuori 3 proposte concrete di colloqui con aziende (Irlanda, Belgio e Germania). Qui viene il bello e ho capito cosa sono vermente i colloqui ! Allora sono 3/4 fasi, la prima é un “assessment” on line. Questo assestment consta in un vero e proprio quiz a risposta multipla sulla tecnologia/linguaggio per cui ci si é candidati. Nel mio caso ho risposto ad un questionario di 55 domande in un´oretta circa. La cosa figa é che dopo ti viene inviata una mail con il risultato che é una vera e propria analisi sulle tue competenze.

Se l´assessment é risultato positivo allora viene la seconda fase : il colloquio telefonico. Dunque anche questo é un colloquio tecnico di un´oretta e la base di partenza é (indovinate un po) l´assestment on-line fatto in precedenza ma poi si spazia su altri argomenti inerenti la posizione. Quello che consiglio é di non mostrare l´aspetto del so tutto io quanto piuttosto della persona motivata al cambiamento. Solitamente i recruiter aiutano in questo indirizzando il candidato sulle tematiche cui verterá il colloquio.

Dopo qualche giorno (le cose sono abbastanza concrete) si riceve un feedback. Nel caso in cui il feedback sia positivo viene organizzato un incontro in sede. Biglietto aereo, taxy andata e ritorno dall´aeroporto, hotel e quant´altro. Nel mio caso mi é stato anche chiesto se volevo rimanere qualche giorno in piú per vedere Dublino. Incredible ! Ad ogni modo questo colloquio é strutturato in due sessioni, una ancora tecnica e l´altra piú contrattuale. In quella tecnica hanno fatto uso massiccio della lavagna in cui piú che un colloquio di lavoro era una discussione su tematiche tecniche per capire come la pensavo. Insomma quello che vogliono capire é se il candidato ha una certa confidenza con certi tipi di tecnologie, linguaggi, che sia una perona curiosa, ecc.

Da questa storia, che é la mia storia, ho capito quanto siamo lontani dal giusto approccio al lavoro. Se ci riflettete il focus é fortemente orientato al tecnico e cercano di scovarlo (se c´é 🙂 ) con varie tecniche, i livelli retributivi sono deciamente piú alti che in italia (parlo di media e dipende anche dal paese) e le persone sono trattate come professionisti che aiutano concretamente l´azienda per cui lavorano. Certe volte con le parole non si riesce a trasformare in realtá un concetto o un´idea per cui qualcuno potrebbe obiettare che “Anche da noi le risorse sono … bla bla bla” ma credetemi, parlo da persona con una decina d´anni di esperienza (e quindi con solo il 20% della mia vita lavorativa alle spalle) che ha cambiato diverse aziende e che qui ha trovato un approccio realmente diverso al lavoro.

Il mio consiglio é di fare un´esperienza di lavoro all´estero, arricchisce, fa crescere come persone, ci si confronta con realtá aperte (la realtá italiana é estremamente chiusa, quanti stranieri avete a lavoro intorno a voi ? be qui é il contrario !) in cui ogni giorno si affronta una sfida diversa, anche se per anni sullo stesso progetto 🙂 ….

enjoy your future !

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